Considerazioni

La cosa più particolare che ho notato in questo lungo periodo pre-paternità è stata quella di affrontare le persone cui dai la notizia.
Una notizia che credo anche oggi, non si possa che definire miracolosa, a mio modesto parere.

Da quel giorno ci sono due fondamentali macro gruppi di persone : i dolcissimi entusiasti e i Creatori d'ansia che sembrano creature del Signore degli Anelli ed invece sono tutti coloro (e sono tanti) che dicono la loro con grande allarmismo.

Questi ultimi se fino a pochi giorni prima ti guardavano come un lebbroso chiedendoti "E voi? Figli?" (come se la cosa li riguardasse o come se dovessero prendersene cura loro), nel momento in cui finalmente enunci la novella, seguono sguardi di terrore e discorsi quali "godetevela ancora ora perchè poi dopo..." presagendo un incubo garantito.
E anche i "dormi ora perchè poi....".
Oppure "è finita la pacchia..non riuscirete più a fare nulla..ma è normale!".
Ma il bello è che dopo averti fatto l'elenco dei più gravi disastri che dal pianeta terra atterreranno nella nostra vita, concludono tutto dicendo "però è bellissimo".
Minkia. Con queste premesse...non è molto credibile una simile conclusione.

Ma il cavallo di battaglia di questa categoria, l'altra domanda che mi fa impazzire è : “allora? Sei pronto?”.
Pronto a cosa? Come si fa ad essere pronti all'ignoto?
Anche quando ho fatto la ferrata "non ero pronto" e nemmeno sapevo cosa aspettarmi. Però l'ho fatta. Non da solo certo, ma una buona dose di rischio a conti fatti c'era e credo di avercela fatta proprio grazie a quella sana parte di incoscienza che mi accompagna anche in questa avventura : secondo me affronti le cose nuove bene proprio perchè "non sai" e non puoi "misurarne" difficoltà ed implicazioni.
Altrimenti uno non farebbe mai nulla o troppo spesso si bloccherebbe prima di affrontare qualcosa perchè ne sa pesare la difficoltà. Almeno non toglietemi una meraviglia prima di averla vissuta e per piacere non trasformatemi in incubo quello che per l'umanità è un sogno quasi inspiegabile che avviene davvero.

Per rispondere alla domanda relativa "al grado di preparazione", penso solo che non è un esame che si prepara con tempo e dedizione, un'olimpiade per la quale ti alleni per quattro anni, una partita che hai studiato nei dettagli.
Ci sarà bisogno di impegno, dedizione, amore, buon senso, pazienza, capacità di affrontare gli errori (che non saranno mai abbastanza) ma anche e soprattutto tanta “improvissazione” perchè anticipare cose a mio avviso in-anticipabili ed inimmaginabili fino a che non le vivi, è una considerazione che non si può fare prima di averla vissuta.
E' quindi una domanda cui non si può dare una risposta se non dopo averla provata…
Un po’ come quando ti parlano della fidanzata (e ancora non ce l’hai), della convivenza (e non la vivi), del matrimonio (e non sei sposato) : tutti dicono la loro ma credo che in realtà ognuno viva e vivrà sempre la propria esperienza perchè ognuno ha una personale soglia del dolore, un proprio carattere, un background diverso e ad ognuno capita comunque un figlio diverso da quell’altro (anche tra fratelli e sorelle) quindi….
Andrea

Commenti

  1. Grande Andrea!!!
    Condivido tutto!!! Soprattutto la parte che riguarda quelli che prima spingono per farti figliare e poi ti elencano tutto le sfighe e le "difficoltà" che si possono incontrare..
    Forza!!

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